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Cibo e Pandemia, una visione sistemica

COSA E’ IL COVID-19

La sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus-2 (SARS-CoV-2) è il nome dato al nuovo coronavirus del 2019. COVID-19 è il nome dato alla malattia associata al virus.

SARS-CoV-2 è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente identificato nell’uomo.*

*Fonte: Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=231#1

DA DOVE VENGONO I CORONAVIRUS?

I coronavirus sono virus che circolano tra gli animali e alcuni di essi infettano anche l’uomo. I pipistrelli sono considerati ospiti naturali di questi virus, ma anche molte altre specie di animali sono considerate fonti. Ad esempio, il Coronavirus della sindrome respiratoria del Medio Orientale (MERS-CoV) viene trasmesso all’uomo dai cammelli e la sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus-1 (SARS-CoV-1) viene trasmesso all’uomo dallo zibetto.*

*Fonte: Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=231#1

ESISTONO ALTRE MALATTIE TRASMESSE DAGLI ANIMALI ALL’UOMO?

Sì: queste malattie si chiamano zoonosi. Le zoonosi sono infezioni o malattie che possono essere trasmesse direttamente o indirettamente dagli animali all’uomo. Nell’uomo queste malattie possono avere diversa gravità con quadri clinici che vanno da una sintomatologia lieve al decesso. Le zoonosi possono essere causate da agenti come virus, batteri, parassiti e funghi.

Tra alcune delle più note malattie trasmesse dall’animale all’uomo elenchiamo: L’HIV, l’influenza aviaria, la BSE (encefalopatia spongiforme bovina), ovvero ‘morbo della mucca pazza’ ed Ebola.

QUALCHE DATO:

Circa il 75% delle nuove malattie che hanno colpito l’uomo negli ultimi 10 anni (come la malattia del Nilo Occidentale) è stato trasmesso da animali o da prodotti di origine animale.*

Le nuove malattie trasmesse dagli animali costano alla società 6.7 miliardi di dollari l’anno**

Più di due milioni di persone muoiono di zoonosi ogni anno.**

In media, nell’uomo compare una nuova malattia infettiva ogni quattro mesi.***

*Fonte Efsa (European Food Safety Authority) https://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/biological-hazards

**Fonte International Livestock Research Institute (ILRI) https://www.ilri.org/publications/countering-double-whammy-zoonotic-diseases

***UNEP: Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente

ZOONOSI: ALLEVAMENTI E MONOCOLTURE

Nel XX secolo abbiamo assistito a cambiamenti epocali, ad una drammatica riduzione degli ecosistemi naturali e alla perdita di biodiversità, e, al contempo, all’aumento della popolazione mondiale e degli animali domestici. Mai nella storia ci sono state così tante opportunità per gli organismi patogeni di diffondersi dagli animali selvatici a quelli domestici e all’uomo, causando le zoonosi. Nonostante molte zoonosi si manifestino in ambienti naturali, spesso gli animali da allevamento fungono da ponte epidemiologico tra l’ambiente naturale e le infezioni che colpiscono l’uomo. Questo è particolarmente vero nel caso degli animali da allevamento intensivo, simili geneticamente. La diversità genetica tuttavia è molto importante, perché consente a una comunità e ai suoi individui di adattarsi a un cambiamento o superare una crisi. Questa capacità dei sistemi di superare situazioni di stress si chiama resilienza.

Si prevede che la domanda crescente di carne e latte raddoppierà entro il 2050. Crescono gli allevamenti intensivi, e con essi la probabilità della diffusione delle malattie. La crescente domanda di carne porta a più allevamenti intensivi, in cui esemplari di una stessa specie, altamente produttivi e con simili caratteristiche genetiche, vivono a stretto contatto tra loro. Gli animali sono così più esposti al contagio, e non possiedono la diversità genetica che consente di far fronte al dilagare di una malattia; questa vulnerabilità nel sistema appartiene a tutte le monocolture. *

*UNEP: Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente 

ZOONOSI E ATTIVITA’ ANTROPICHE

La diffusione delle zoonosi è spesso associata agli interventi dell’uomo sull’ambiente. I cambiamenti nell’ambiente che ci circonda sono il risultato di attività umane, e vanno dal cambio di destinazione d’uso della terra ai cambiamenti climatici. Le interferenze dell’uomo con i sistemi naturali attraverso il sovra-sfruttamento delle risorse, l’agricoltura intensiva e l’urbanizzazione, offrono l’occasione agli organismi patogeni di diffondersi dagli animali selvatici all’uomo, specialmente lì dove la resistenza naturale di un organismo a una malattia, derivante da una ricca diversità biologica, è compromessa; in altre parole, un ambiente ricco e vario, è naturalmente più resistente.

Altri fattori che determinano il diffondersi delle zoonosi sono: gli spostamenti, le guerre, le migrazioni, il traffico di animali esotici, la globalizzazione e il cambiamento nelle abitudini alimentari.*

*UNEP: Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente 

UNA SOLA SALUTE

Solo attraverso un approccio a ‘una sola salute’, che vede l’uomo e gli animali come parte di un unico sistema, queste malattie possono essere evitate.*

Per questa ragione noi, membri della Comunità Rurale Diffusa, pratichiamo quotidianamente una agricoltura e forme di allevamento rispettose dell’ambiente. Crediamo in una visione sistemica e nella interdipendenza che esiste tra tutte le forme di vita. Dalla salute della terra, dal benessere animale, dipendono la nostra salute e la salute di un intero Pianeta; per questo, lavoriamo ogni giorno per garantire accesso a un cibo sano e di qualità a quante più persone possibili, e lo facciamo nel rispetto della terra e delle sue risorse, consapevoli dell’importanza di scelte e abitudini alimentari da cui dipende la nostra stessa sopravvivenza.

*Fonte EFSA (European Food Safety Authority)

https://www.efsa.europa.eu/it/interactive-pages/animaldiseases/AnimalDiseases#how-to-reduce-the-risk

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